Arte in emergenza

Iniziare un blog per parlare d’arte durante l’emergenza causata da una pandemia? No, non è il momento! Quando c’è un’emergenza, l’arte è la prima ad essere bloccata, reclusa, spiazzata, dimenticata.

L’arte è necessaria?

Non è mica necessaria! Vengono innanzitutto i beni primari, quelli per la sopravvivenza! La salute per prima, ovviamente, poi il cibo e riuscire a lavorare e studiare nonostante tutto. Ok, e poi? Siamo solo questo? Solo cibo e lavoro?

No, l’arte non è secondaria. L’arte è necessaria come l’acqua da bere, che sembra senza gusto, ma ci è indispensabile. La bellezza, lo svago, il gioco, i colori, la musica, sono le cose che ci permettono di dimenticare la dimensione della vita quotidiana, il suo lento andare scandito tra ansie e perplessità, tra un momento e l’altro di doveri.

L’arte è la parte della vita più bella, il nostro profumo colorato, è la musica che ti riempie la camera e ti fa vibrare pareti e cellule, ti rialza le endorfine e il sistema immunitario. L’arte è sempre stata la nostra prima risposta nei momenti difficili, è il mezzo per dire cosa vogliamo, quando non si possono usare le parole.

Vedere la bellezza, annusarla, ascoltarla: è per questo che siamo qui. E’ la felicità. Un fiore è felice, l’aria tra i rami di un albero con le foglie appena spuntate, la luce gialla del sole, gli uccellini che volano sono felici. E noi per essere felici abbiamo bisogno dell’arte!

Allora sì, vi parlo di arte, anche in emergenza!

L’arte non è solo…

  • un quadro con dei bei colori: è potersi inebriare di quei colori;
  • un dolce lucido: è poter gustare e annusare quel dolce;
  • la musica: è chi la crea e chi ci lavora, chi l’ha inventata e i fili sottili che collegano le persone tra loro.

L’arte un vecchio edificio pieno di storie da raccontare, storie di persone che di lì son passate e che ci parlano ancora.

Ancora poco, pochissimo, alla fine dell’emergenza potremo tornare a vedere una mostra, ad ascoltare un concerto, ovviamente con le dovute cautele ed a piccoli passi.

Qualche suggerimento

Museo Frida KahloPer ora possiamo assaporare quello che c’è in giro per il mondo attraverso i siti dei musei digitali (ne troverete molti), sentire concerti e spettacoli musicali sui siti dei teatri più famosi che si sono organizzati per questo. Tra quelli che mi sono piaciuti di più vi suggerirei di andare a visitare la casa di Frida Kahlo perché è come entrare in punta di piedi in casa di un’artista.

Valentina VeratriniPoi, se vi sentite soli e vi volete coccolare un po’, per tenervi compagnia vi voglio indicare una persona magica, una di quelle che nella vita ne incontri poche. Valentina Veratrini è un’attrice e voce narrante, che si è prodigata a non abbandonarci nel buio di questi giorni e che, se glielo chiederete, potrà leggere per voi i brani più belli. Il teatro è uno dei primi posti che viene dimenticato in questi momenti ed è uno dei primi che, dandoci una via di fuga, deve ripartire.

Per concludere, l’arte serve, eccome se serve, per dare una nuova spinta alla nostra immaginazione e tirar fuori quei luoghi dentro di noi, di intraprendenza ed incanto che, coperti dalle paure, non sapevamo fossero ancora lì ad aspettarci.

Elena Perosino